Lampadina ad incandescenza
A partire dall’1 settembre 2012 l’Europa ha definitivamente messo al bando le lampadine ad incandescenza, ovvero le classiche lampadine costituite da un bulbo di vetro e da un filamento di tungsteno, utilizzate da oltre un secolo.
Se l’intento è buono (contenere i consumi e le emissioni inquinanti), gli utenti si trovano però di fronte ad un cambiamento che può creare confusione, ed è per cercare di fare chiarezza che abbiamo deciso di scrivere questo post.
Per le lampadine alogene si deve fare un discorso particolare: entro il 2016 saranno messe al bando quelle che hanno classe energetica C. Pertanto, qualora dovessero essere prodotte nuove lampadine alogene di più elevata efficienza energetica, queste potranno essere commercializzate.
Per quanto riguarda le altre tipologie di lampadine che rimangono sul mercato, la scelta potrà cadere sulle fluorescenti compatte (CFl) e su quelle a LED. Va detto che ogni tipologia ha sue caratteristiche peculiari nonché vantaggi e svantaggi. Per questo motivo occorre anche un cambio di approccio: mentre, fino ad oggi, le diverse lampadine sono state confrontate sulla base dei Watt, ovvero della potenza elettrica dissipata da queste, da ora in poi sarà utile ragionare in termini di flusso luminoso. Maggiore il flusso luminoso di una lampadina, maggiore l’illuminazione che questa produce.
Il flusso luminoso si misura in lumen (simbolo lm). C’è poi l’efficienza luminosa, che si misura in lumen/Watt (simbolo lm/W). Quando non si conoscono i lumen di una lampadina ma solo la sua efficienza luminosa ed il suo wattaggio, il calcolo è semplice: basta moltiplicare efficienza luminosa per il wattaggio.
Esempio
Supponiamo di voler confrontare la luminosità di una lampadina ad incandescenza da 100W con una fluorescente compatta da 40W. Se la lampada ad incandescenza ha una efficienza di 14 lm/W, il suo flusso luminoso è pari a 14 lm/W x 100 W, ovvero a 1400 lm. La fluorescente compatta, invece, che ha una efficienza tipica di 60 lm/W, emetterà un flusso luminoso pari a 60 lm/W x 40 W, ovvero 2400 lm. Ne risulta che la lampadina fluorescente in esame è più luminosa di quella ad incandescenza.
Ma vediamo quali sono le caratteristiche delle lampade con le quali avremo a che fare da ora in avanti.
Fluorescenti compatte
Fluorescente compatta
Questa tipologia di lampadine la conosciamo già da una ventina d’anni. Hanno efficienza luminosa di circa 60 lumen per Watt. Rispetto ad una classica lampadina ad incandescenza hanno tempi di accensione più lunghi e la loro vita si riduce quanto più di frequente vengono accese e spente. Sono consigliate per quei luoghi nei quali si soggiorna a lungo (salotto, cucina, camere), sconsigliate su ingressi, disimpegni e zone di passaggio in genere. Non sono dimmerabili, ovvero non è possibile variarne l’intensità attraverso un potenziometro (o dimmer, appunto). Costano 4 o 5 volte di più ma hanno una maggior efficienza luminosa (a parità di Watt illuminano di più) e durano 8 volte di più (8000 ore invece di 1000). Contengono circa 5 mg di mercurio, e per questo vanno smaltite presso il negoziante che ve le ha vendute o in discarica in qualità di “rifiuti pericolosi”.
LED
Lampadina a LED
La tecnologia dei LED si è sviluppata solo recentemente, ed i costi sono molto elevati rispetto alle altri fonti di luce. Hanno una efficienza luminosa che può arrivare oltre i 180 lumen per Watt, consentendo quindi notevoli risparmi sia in termini energetici che in termini economici. Sempre rispetto alle tradizionali lampade ad incandescenza, i LED durano fino a 15 volte di più. Hanno un fascio di luce fortemente concentrato, e per questo motivo sono particolarmente adatti per la illuminazione diretta di tavoli da lavoro, zone specifiche da porre in risalto, o per creare effetti di luce. Al contrario delle Cfl si accendono istantaneamente e non contengono mercurio, ma anche queste vanno smaltite in discarica come “rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche”.
Parecchie novità si affacciano dunque nel campo dell’illuminazione, novità che in qualche misura cambieranno la vita degli utenti i quali, prima o poi, si troveranno a dover sostituire una vecchia lampadina ad incandescenza e non sapranno cosa fare. Per questo ci viene incontro il mercato, che già oggi propone una vasta gamma di lampadine con attacco E27 ed E14 (attacco “grande” e attacco “piccolo”) le quali, dentro un involucro più o meno tradizionale, contengono delle Cfl o dei LED in grado di farci risparmiare fino all’85%.
Ovviamente, occorre ripensare il progetto illuminotecnico degli ambienti, non solo per quanto attiene il flusso luminoso ma anche per quanto riguarda la temperatura di colore (luce calda, luce fredda), la resa cromatica, la curva fotometrica. Una bella sfida che raccogliamo, come sempre, con entusiasmo.